Trasformare la crisi in crescita collettiva: l'esperienza di mobilità Erasmus+ di ParamitaLab

Codice progetto: 2021-1-IT02-KA122-ADU-000017979
Titolo del progetto: Social transformation and community development in adult education
Link al sito del progetto: https://sites.google.com/view/social-ed
Galleria di foto: https://sites.google.com/view/social-ed/resources/gallery


ParamitaLab a.p.s. è un'associazione di promozione sociale fondata nel 2017, dedicata all'innovazione sociale e all'apprendimento permanente. Con un approccio multidisciplinare, la nostra missione è ispirare e potenziare individui e comunità, promuovendo l'impegno sociale sostenibile e la trasformazione, sia personale che collettiva. I nostri progetti e laboratori operano all'intersezione tra capacity building, arte sociale e sensibilizzazione, con l'obiettivo di esplorare ciò che è possibile attraverso la collaborazione creativa. Vogliamo favorire lo sviluppo di soggetti critici e rispettosi, capaci di pensare in maniera autonoma, scegliere consapevolmente e creare nuove opportunità.

Il nostro metodo si fonda su un processo iterativo di co-progettazione, riflessione e adattamento continuo. Ogni progetto parte da una domanda iniziale, per poi espandersi progressivamente, creando nuove occasioni di apprendimento e coinvolgendo altre comunità. Collaboriamo con una rete globale di partner, condividendo risorse ed esperienze, contribuendo così allo sviluppo di pratiche educative innovative e inclusive.

Analisi del contesto e dei bisogni

Durante la pandemia, in risposta al disagio generale che si stava vivendo, anche in prima persona, abbiamo organizzato incontri aperti a tutti, per tenere lo spazio e attraversare insieme ciò che non poteva essere espresso attraverso le parole. Spazi dove le persone potevano condividere liberamente le loro esperienze e preoccupazioni attraverso l'arte e l'embodiment.

Ci siamo chiesti: "Come possiamo trasformare questo momento di crisi in un'opportunità di crescita collettiva?"

In risposta a questa domanda, abbiamo identificato tre sfide critiche che hanno influenzato il nostro lavoro con i learner delle comunità svantaggiate. In primo luogo, le barriere all'accesso all'istruzione sono emerse come un problema significativo. La pandemia ha provocato una diffusa perdita di lavoro, un aumento della povertà e dell'ansia, rendendo difficile per molti partecipare ai programmi educativi. Tali sfide hanno ridotto il senso di cittadinanza attiva e limitato il potenziale di leadership all'interno delle comunità.

In secondo luogo, si è assistito a un aumento della polarizzazione, della xenofobia e della radicalizzazione in tutta Italia, sottolineando la necessità di strategie educative più inclusive. Abbiamo riconosciuto la necessità di approfondire la nostra conoscenza delle pedagogie antidiscriminatorie e di sviluppare capacità di navigare le relazioni di potere in modo costruttivo e lavorare con la diversità nei contesti educativi.

Infine, abbiamo affrontato una sfida organizzativa per rispondere all'aumento del numero di learner colpiti dalla pandemia attraverso un progetto di mobilità.

Attraverso un'attenta analisi di queste sfide, abbiamo sviluppato una visione strategica per affrontare i problemi individuati. La mobilità ci ha permesso di migliorare i nostri programmi e le nostre metodologie, garantendo che le iniziative di educazione degli adulti fossero più inclusive, d'impatto e rispondenti alle esigenze attuali.

Siamo riusciti a favorire la connessione e il dialogo, sostenere la creatività e promuovere la partecipazione attiva.

Ed è stata questa la genesi del nostro primo progetto di mobilità.

Sintesi del progetto

Il progetto proposto mirava ad affrontare queste sfide, migliorando la capacità di ParamitaLab di fornire programmi di formazione per gli adulti svantaggiati dalla pandemia. I nostri obiettivi primari includevano lo sviluppo di programmi che conferissero competenze in materia di economia sostenibile, sviluppo della comunità e leadership, e che, al contempo, favorissero la trasformazione delle pratiche discriminatorie all'interno degli ambienti di apprendimento. Intendevamo adottare un approccio pedagogico olistico che includesse la trasformazione dei conflitti e la promozione dell'uguaglianza e della non discriminazione in tutta la nostra organizzazione.

Per raggiungere questi obiettivi, abbiamo stretto una partnership con un'organizzazione ospitante di grande esperienza in Spagna e coinvolto 26 partecipanti in sei programmi di formazione specializzati che coprivano temi quali lo sviluppo organizzativo, l'economia sostenibile, la leadership, l'apprendimento olistico e la trasformazione dei conflitti. Il progetto prevedeva anche scambi con educatori europei, moduli di formazione online e l'integrazione in una rete europea di educazione degli adulti.

I risultati attesi includevano il miglioramento delle capacità di ParamitaLab di progettare e implementare metodologie pedagogiche all'avanguardia e centrate sui learner. Queste metodologie intendevano migliorare le conoscenze, la fiducia e le capacità di leadership dei partecipanti, in particolare in relazione all'economia sostenibile e al benessere emotivo.

Inoltre, il progetto avrebbe rafforzato la nostra capacità di affrontare e trasformare la discriminazione negli ambienti di apprendimento, migliorando il coinvolgimento dei partecipanti e la progettazione dei programmi. Nel complesso, questo progetto ha contribuito a rafforzare le capacità strategiche di ParamitaLab, consentendoci di aumentare il nostro impatto in Italia nel fornire un'educazione per adulti inclusiva e innovativa.

Esperienza e insegnamenti dalla mobilità Erasmus+ per adulti

Il 17 e 18 aprile 2023 siamo stati invitati a partecipare all'incontro di formazione per i beneficiari dell'azione KA122, promosso da INDIRE nell'ambito del programma Erasmus+ per la mobilità degli adulti. Questo evento si è rivelato un'importante occasione di scambio e apprendimento, rafforzando la consapevolezza di quanto sia cruciale il lavoro di squadra e la costruzione di reti solide per il successo di un progetto.

Collaborazione e supporto: le fondamenta del progetto

Partecipare alla mobilità di breve durata non è solo una questione di fondi o di burocrazia. La creazione del progetto è iniziata molto prima della presentazione ufficiale, grazie al costante lavoro di rete e alla costruzione di relazioni di fiducia con altre organizzazioni. In questo processo, il supporto di INDIRE è stato essenziale: dal momento della candidatura fino alla gestione operativa, ogni nostra richiesta ha trovato una risposta pronta e collaborativa. Questo approccio ha trasformato il progetto in un vero lavoro di squadra, oltre le ideologie e le differenze culturali, dimostrando che obiettivi comuni possono essere raggiunti insieme.

Il valore della rete e delle piattaforme digitali

La piattaforma EPALE si è dimostrata uno strumento prezioso per la ricerca di partner e l'individuazione di organizzazioni ospitanti. Grazie a questa piattaforma, abbiamo potuto espandere la nostra rete e trovare collaboratori con cui condividere obiettivi comuni. È stato proprio attraverso la cooperazione e lo scambio di idee che siamo riusciti a immaginare e sviluppare un progetto che non si limita a ciò che già facciamo, ma punta a una visione a lungo termine.

Un incoraggiamento a immaginare nuove possibilità

Partecipare alla nostra prima mobilità e all'evento kick-off ci ha fatto riflettere sull'importanza di non limitarsi nelle proprie aspettative. Il lavoro di rete e di preparazione è fondamentale per realizzare un progetto realistico, e bisogna essere pronti ad affrontare imprevisti con flessibilità e apertura. Questa esperienza ci ha insegnato a guardare oltre il singolo progetto, spingendoci a considerare le possibilità a lungo termine, come la richiesta di accreditamento Erasmus, per continuare a sviluppare nuove idee e collaborazioni.

La mobilità si è rivelata un'opportunità di crescita a tutto tondo per la nostra organizzazione.

Risultati e nuove prospettive dopo la prima mobilità

Dopo la prima esperienza di mobilità, i risultati sono stati vari e hanno gettato le basi per nuove iniziative all'interno di ParamitaLab. I principali insegnamenti emersi dai corsi hanno avuto un impatto significativo sulle competenze interne dell'organizzazione, concentrandosi su aspetti chiave come:
  • Potenziamento della capacità istituzionale e sviluppo di curricula formativi per gli educatori
  • Sviluppo organizzativo, con un focus sulla pianificazione strategica, la diversità nel coinvolgimento e l'integrazione di pratiche anti-discriminazione
  • Economia sostenibile nell'istruzione
  • Leadership e intelligenza emotiva, che ci ha permesso di sviluppare programmi di supporto per learner svantaggiati
  • Apprendimento olistico, con l'introduzione di nuove metodologie educative più dinamiche e inclusive

Uno dei risultati più tangibili di questa prima mobilità è stata la fondazione della Scuola Ecosociale da parte di uno dei partecipanti. Questa scuola forma insegnanti e coordinatori su temi legati alla sostenibilità, all'empatia e alla creatività nella risoluzione dei conflitti. Il progetto riflette i valori appresi durante la mobilità e rappresenta una nuova frontiera nella promozione di un'educazione trasformativa.

Nuovi progetti e crescita organizzativa all'interno di ParamitaLab

Successivamente, ParamitaLab ha lanciato due macro progetti organici al proprio lavoro:

Studio Atelierista, un programma di residenze artistiche transdisciplinari focalizzate sulla creatività collaborativa. La prima residenza si è tenuta nel 2023 tra Firenze e Prato, in partenariato con l'Università Monash di Prato e la Fondazione Studio Marangoni, coinvolgendo giovani fotografi, registi, artisti sperimentali e studenti in un ambiente interdisciplinare. Questo programma ha permesso di esplorare le intersezioni tra arte, design e questioni sociali. La seconda edizione si terrà a Parigi nel 2024, sotto il titolo "Crafting Pedagogies of Togetherness", e si concentra sull'integrazione tra arte sociale ed educazione.

C.A.S.A. Reggello, progetto che mira a creare uno spazio aperto orientato all'arte, alla cultura e al sociale, in cui sperimentare nuove forme di collaborazione e di lavoro trasversale.

Inoltre, abbiamo creato un team di progettazione all'interno di ParamitaLab e avviato una clinica di co-progettazione rivolta ai newcomer nelle azioni Erasmus. Questo spazio collaborativo promuove la co-creazione di progetti, offrendo supporto pratico e teorico attraverso workshop e sessioni di riflessione collettiva. Per la scadenza di ottobre 2024, abbiamo lavorato a stretto contatto con cinque organizzazioni newcomer, accompagnandole nella presentazione dei primi progetti di mobilità di breve durata. Questo risultato sottolinea l'importanza della clinica di co-progettazione come strumento di inclusione e supporto per le organizzazioni emergenti nel contesto del programma Erasmus+.

Nuove mobilità e progetti futuri

Forti dell'esperienza acquisita, abbiamo presentato e ottenuto l'approvazione di una nuova mobilità, che lavorerà in sinergia con il progetto Studio Atelierista. Inoltre, incoraggiati dalla precedente esperienza, abbiamo deciso di partecipare a un bando di cooperazione KA210, ampliando ulteriormente il nostro campo d'azione.

Lezioni apprese e sfide da affrontare

Nonostante i numerosi apprendimenti e i progressi ottenuti, abbiamo incontrato anche alcune sfide significative. La prima riguarda la solidità finanziaria, un tema cruciale per una realtà indipendente non profit come la nostra, che ci ha spinto a riflettere sulle strategie per raggiungere una sostenibilità economica duratura. Un'altra sfida è la mancanza di una sede fisica stabile, un problema che stiamo affrontando attraverso il progetto C.A.S.A. Reggello, volto a creare un hub permanente per le nostre attività.

Inoltre, ci rendiamo conto che una delle nostre maggiori sfide è la comunicazione esterna. Sebbene partecipiamo a iniziative innovative e sviluppiamo progetti rilevanti, non siamo ancora riusciti a creare una strategia di comunicazione consistente per condividere regolarmente i nostri progressi e risultati con un pubblico più ampio. Migliorare la comunicazione esterna sarà fondamentale per valorizzare il nostro lavoro, attrarre nuovi partner e rafforzare la nostra rete.

Dalla crisi alla crescita collettiva: una riflessione

Tornando alla domanda che ci ha guidato durante la pandemia - "Come possiamo trasformare questo momento di crisi in un'opportunità di crescita collettiva?" - la risposta che abbiamo trovato attraverso questa esperienza di mobilità non è una formula, ma un approccio: la crescita collettiva emerge quando scegliamo di non affrontare le sfide in isolamento.

Ciò che abbiamo imparato è che la trasformazione della crisi richiede tre elementi interconnessi:

Apertura generativa: non limitarsi a risolvere il problema immediato, ma chiedersi "cosa diventa possibile da qui?" La mobilità ci ha insegnato a guardare oltre l'urgenza, immaginando strutture e collaborazioni che ancora non esistevano.

Reciprocità intenzionale: la crescita non è stata solo "nostra". Attraverso la clinica di co-progettazione, la Scuola Ecosociale e le residenze di Studio Atelierista, abbiamo creato spazi dove altri potessero anch'essi trasformare le proprie sfide in opportunità. La crescita collettiva è circolare, non lineare.

Apprendimento incarnato: le competenze tecniche acquisite nei corsi erano importanti, ma ciò che ha veramente trasformato la nostra organizzazione è stato vivere un processo di vulnerabilità condivisa, sperimentazione e supporto reciproco con partner europei. Abbiamo imparato che la resilienza si costruisce insieme, nella pratica.

La crisi si trasforma in crescita collettiva quando diventa un invito a ri-immaginare non solo cosa facciamo, ma come lo facciamo e con chi. Questa mobilità ci ha dato gli strumenti, le connessioni e il coraggio per rispondere a quell'invito.




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